Buongiornissimo, oggi ti riempirò di informazioni utilissime su come migliorare il tuo studio e anche il tuo stile di vita in generale. Sei pronto/a? E' stato provato scientificamente, innumerevoli volte, che la meditazione aumenta la memoria e la concentrazione (per chi volesse approfondire velocemente lascio questo articolo, mentre per chi ha molto tempo lascio questa ricerca). Questo significa che dobbiamo diventare tutti monaci buddisti e meditare 237593 ore al giorno? Naturalmente no. Nell'articolo che vi ho mandato viene consigliata una mezz'ora al giorno, ma vi assicuro che anche solamente 5-10 minuti al giorno possono fare la differenza, semplicemente ci sarà bisogno di più giorni per vedere un effetto ben marcato. Ma noi aspiranti "Maestri dello Studio" dobbiamo assicurarci che, prima di intraprendere un percorso per imparare una nuova tecnica, la metodologia in questione restituisca un valore almeno equivalente al tempo necessario per apprenderla. Quindi, prima di spiegare come procedere, aggiungo un altro vantaggio che otterremo dalla meditazione costante: la non-divagazione mentale. Ebbene tutte quelle volte che siamo assenti, che lasciamo vagare la mente per i cavoli suoi, che inseriamo il "pilota automatico", entriamo nella cosiddetta "rete di default": una modalità operativa del cervello che richiede parecchio flusso sanguigno e ossigeno per poter funzionare e generare pensieri. In altre parole, quando siamo distratti (e non sto parlando della distrazione auto-imposta durante le pause strutturate all'interno di un protocollo efficace) la nostra mente produce pensieri che non sono stati voluti da noi e ci fa sprecare un sacco di energia. Provare questo fatto è semplice: mettiti di fronte un orologio o un cronometro e prova, per uno o due minuti, a pensare solamente al tuo respiro, alla sensazione dell'aria che entra ed esce dalle narici. Con buona probabilità ti accorgerai dell'insorgere di pensieri che non sei stato tu a voler pensare. Questi pensieri "parassita" che possono dare l'idea di essere voluti se siamo distratti, ci rubano energia. La stessa energia mentale che ci serve per realizzare i nostri veri pensieri, per ragionare e riuscire a studiare bene. Ecco che la meditazione rafforza i circuiti cerebrali dell'attenzione e ci permette di allenarci per ridurre la quantità di pensieri non voluti che produciamo durante la giornata. Nel momento in cui si riesce a diminuire anche solo di poco questa produzione di pensieri inutili, l'effetto a fine giornata diventa palese: ci sentiremo meno stanchi, più lucidi ed anche meno afflitti. Infatti è stata verificata la correlazione tra il tempo che passiamo a divagare inconsapevolmente (i pensieri "casuali") e gli stati d'animo negativi (per approfondire lascio questa ricerca). Cioè è dimostrato che più tempo passiamo a divagare con la mente (senza esserne consapevoli) e maggiore sarà, statisticamente, la frequenza di stati d'animo negativi che vivremo. Ecco un terzo motivo per iniziare a meditare e diminuire il flusso di pensieri incontrollato. Ma cosa significa meditare? Ci sono moltissimi modi diversi di intendere questo termine e per quanto riguarda i nostri scopi intenderemo la meditazione come qualsiasi processo consapevole atto a mantenere la focalizzazione su un oggetto preciso per un certo lasso di tempo, riportando l'attenzione allo stesso in caso sopraggiungano delle distrazioni. N.B.: l'oggetto in questione potrebbe anche essere il vuoto, o il silenzio. Detto ciò potremmo sfruttare anche i nostri soliti esercizi di respirazione per meditare, magari allungandoli un po'. Altrimenti potremmo decidere di svolgere una qualsiasi attività con la completa attenzione a quello che stiamo facendo. L'importante è che l'attenzione sia rivolta esclusivamente al momento presente. Per esempio potremmo darci l'esercizio di lavare i piatti senza pensare ad altro, o vestirci facendo attenzione solamente alle sensazioni sulla pelle. Veramente qualsiasi attività può diventare una pratica meditativa. Vorrei però concludere dandoti un esercizio di meditazione lievemente strutturato, ma comunque semplice, per beneficiare di tutti i vantaggi di cui abbiamo parlato. L'esercizio è il seguente: per almeno 5 minuti, siediti con la schiena dritta, le mani sopra le ginocchia e porta l'attenzione alla sensazione dell'aria che entra ed esce, al tuo respiro. Dopo 3 respiri inizia a contare i respiri da 1 a 10, una volta arrivato a 10 dovrai ricominciare dall'uno. Se ti distrarrai e un pensiero irromperà nella tua focalizzazione dovrai ricominciare il conteggio, ma solo se esso ti distrae abbastanza da farti smettere di contare. La sfida è ovviamente completare più serie da 10 possibile, senza accelerare il respiro però! Il ritmo del respiro dovrà essere naturale, il tuo sforzo deve solo riguardare il mantenere l'attenzione. All'inizio sarà davvero difficile mantenere l'attenzione, ma giorno dopo giorno il cervello rinforzerà i circuiti dell'attenzione e sarà sempre più facile riuscirci. Allora durante la giornata sarai portato a divagare meno, a ricordare di più e manterrai più facilmente uno stato d'animo positivo. Potrebbe essere necessario forzarsi un po' per mantenere la costanza nell'esercizio, infatti lo devi fare tutti i giorni o quasi, ma una volta sentita la differenza sarà difficile tornare indietro. Fammi sapere come è andata poi scrivendomi all'email umasterinfo@gmail.com. - Samuele |